Un capolavoro che lascia senza parole tutti i suoi ammiratori, tra magia e realtà la vera storia del Cristo velato.
A Napoli i tesori dell’arte e dell’architettura non mancano e in un elenco di certo qualcuno sarebbe maldestramente lasciato fuori. Si può semplicemente dire che addentrandosi tra le strade del centro storico, ma non solo, è inevitabile imbattersi in un luoghi che suscitano meraviglia e ammirazione.
Dunque è camminando tra vicoli e piazze che la città offre i suoi tesori ai visitatori, all’aria aperta o racchiusi in palazzi, chiese, cortili che proteggono il frutto della sua civiltà millenaria e affascinante. Questo discorso vale anche per il Cristo velato, vero capolavoro del barocco napoletano, frutto dell’ingegno di Giuseppe Sanmartino e dell’ispirazione del suo committente Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero.
Questo capolavoro è conservato nel Museo Cappella Sansevero, dove si trovano altri importanti opere del periodo barocco da non perdere assolutamente. Il Cristo velato è oggi una dei monumenti più ammirati a Napoli da migliaia di visitatori ogni giorno.
La sua fama è dovuta non solo alla bellezza e all’impressionante realismo della realizzazione, ma anche alle leggende e alle storie che sono nate intorno ad essa. Ad alimentarle anche la figura del Principe di Sansevero illuminista, artista, scienziato e alchimista. Un uomo poliedrico e affascinante, intorno al quale già in vita fiorivano storie e leggende.
Una di queste riguardava proprio la statua del Sanmartino e il suo velo incredibilmente trasparente e aderente al corpo del Cristo disteso. Un velo di marmo ma che appariva, allora come oggi, composto di tessuto vero e proprio, tanto era verosimile l’effetto che produceva agi occhi degli osservatori. Questo effetto creò la leggenda, molto popolare e diffusa, secondo cui il Principe, noto alchimista, aveva reso il velo mediante un processo alchemico di marmorizzazione di un tessuto.
In realtà, l’opera è realizzata in un unico blocco di marmo e la trasparenza del velo è dovuta alla maestria e all’abilità del Sanmartino che realizzò un capolavoro unico. Ma Raimondo di Castro ebbe una parte importante nella creazione del Cristo velato o quanto meno nella fama della statua. Infatti era nelle intenzioni del committente suscitare lo stupore negli osservatori e per questo sostenne il lavoro magistrale dello scultore.
Il Cristo velato continua a suscitare ammirazione e stupore in tutti i visitatori della Cappella Sansevero e la leggenda del sudario continua a sopravvivere dopo secoli, affascinante e drammatica come la statua di cui parla.
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